domenica 20 novembre 2011

L'ARTE DELLA BICI





"Una bici la si ama come l'ultima delle fantasie..." recita il testo di "Silenziosa velocità" (link al video: http://youtu.be/_S3L-onTMk0), epico brano di Paolo Conte che faceva da sigla al Giro d'Italia di qualche anno fa. Proprio per l'amore che porta verso il mezzo di trasporto più diffuso al mondo, l'Unione Velocipedistica Parmense ha deciso di proporre ai propri soci e a tutta la cittadinanza una serie di incontri per scoprire e conoscere la storia, i segreti e il fascino di queste meravigliose "macchine silenziose" che fanno parte dell'immaginario di ognuno di noi. "L'arte della bici", questo il titolo di un "corso" articolato su quattro serate a tema che si terranno nella sala riunioni  del Comitato Bizzozero - Cittadella Solidale di Via Bizzozero 13. Si comincia giovedì 26 novembre alle ore 21 con "Bici a nudo" in cui verranno trattate l'evoluzione e le caratteristiche delle biciclette da corsa tra il 1890 e il 1950. Oltre all'intervento di relatori esperti come Filippo Bruno, Alberto Boschi e Gabriele Bocchi, si ricorrerà ad immagini specifiche e saranno  presentati in sala alcuni dei modelli più significativi del periodo preso in considerazione di cui verrà fornita ai partecipanti una dettagliata scheda tecnica. Gli incontri proseguiranno con le stese modalità mercoledì 7 dicembre con "Buon viaggio", serata dedicata alle biciclette da turismo tra la Belle Epoque e gli Anni Cinquanta. A corollario dell'incontro, con "Velocipedi nel web", si parlerà dell'utilizzo della rete informatica per ricerche e confronti sui modelli e le marche delle bici d'epoca.
Dopo la pausa natalizia, giovedì 12 gennaio gli incontri riprenderanno con "La patina del tempo" sui metodi e le tecniche di restauro conservativo. Fra i relatori anche Umberto Guareschi. Ultima data giovedì 26 gennaio con "Come nuove", sui metodi e le tecniche di restauro integrale, cui seguirà la conversazione "Parma e le sue bici" in cui Giuseppe Soncini racconterà la bella storia di marchi e meccanici nostrani dal dopoguerra in poi. 

                       VI ASPETTIAMO NUMEROSI !!

lunedì 24 ottobre 2011

L'AUTUNNO CALDO DELL'U.V.P.


                                   

                             IL DISCORSO DEL PRESIDENTE

Cari Amici Uvipini,
innanzi tutto Vi do il benvenuto a questo convivio che di fatto chiude il primo fortunato anno di vita della nostra Unione. Sono felice che abbiate aderito così numerosi al nostro pranzo sociale, segno questo del Vostro attaccamento e della Vostra passione nei confronti dell’associazione. Vi ringrazio di cuore di essere qui perché voi siete la testimonianza diretta che l’idea di costituire questo gruppo è stata vincente, ma soprattutto Vi ringrazio perché senza di Voi tutto questo non sarebbe stato possibile. Capita di rado nella vita che avvengano degli incontri speciali tra persone in grado di fondere amicizia e passioni comuni tali da generare eventi che, a mio modo di vedere, possiamo definire straordinari. Sinceramente quando ripenso a quello che è avvenuto con le persone che con me hanno condiviso la costituzione dell’Unione Velocipedistica Parmense, penso che si sia realizzato un vero e proprio incantesimo. Scusate se la retorica prende un po’ la mano, ma è difficile parlarne altrimenti. Fino a quattro anni fa, personalmente, non conoscevo nessuno tra gli altri soci fondatori. E oggi invece siamo qui insieme a tutti Voi a celebrare un anno di UVP. E’ curioso pensare a come personalità così differenti si siano trovate, ognuna con una dote speciale: chi più pragmatico, chi più creativo, chi più estroverso, chi più introverso ma capace di plasmare e amalgamare le diverse idee e le diverse esperienze del gruppo. Ringrazio dunque per l’enorme lavoro svolto, ma soprattutto per l’amicizia che c’è fra noi: il vicepresidente Fausto Delmonte, il segretario generale Alberto Gandini, il tesoriere Gianluca Ghiretti e gli altri fantastici consiglieri Gabriele Bocchi, Alberto Boschi e Filippo Bruno. Come presidente ho il privilegio di fare loro da portavoce, perciò voglio sottolinearne l’impegno e la dedizione, a costo di sottrarre tantissime ore alle proprie attività e al proprio tempo libero, senza i quali non avremmo raggiunto certi traguardi. Ringrazio pure tutti quelli che, a vario titolo,  si sono prodigati per la riuscita delle nostre iniziative, dagli amici che ci hanno sostenuto nell’organizzazione delle nostre manifestazioni o vi hanno partecipato anche a loro spese. E’ con vivo rammarico che devo porre l’accento sull’abbandono della carica da parte dell’assessore Roberto Ghiretti, che ha creduto in noi fin dal primo giorno e che ha voluto e sostenuto alcune delle nostre iniziative più belle. Lo saluto con grande affetto perché so che, come si dice in gergo sportivo, ha dato tutto e suo malgrado è stato costretto a chiudere anticipatamente il suo mandato. Parlavo delle nostre iniziative: se ripenso al mese di febbraio quando timidamente ci siamo presentati presso lo studio notarile Cantarelli, a cui pure va un sentito grazie per la collaborazione, per depositare lo statuto e poi al cammino intrapreso in pochi mesi di vita, ritengo che si tratti di un’esperienza davvero eccezionale. Basta scorrere le pagine dell’annuario per comprendere quanto abbiamo fatto. Sicuramente un buon viatico per il futuro. Se abbiamo commesso qualche errore, trascurando di informarvi su qualche attività, vorrei oggi chiedere scusa a tutti coloro verso i quali siamo stati carenti. Chiediamo solo un po’ di pazienza, stiamo cercando di adeguare la nostra struttura per essere sempre più puntuali e dettagliati nelle comunicazioni. Il futuro, come detto prima, è tutto da scrivere. Di sicuro non staremo con le mani in mano, anzi stiamo già lavorando per un 2012 ancora più ricco di soddisfazioni. Qualcosa, come si dice, bolle già in pentola, a cominciare da quello che provvisoriamente abbiamo definito un corso sulle bici d’epoca e sul loro restauro che il nostro Filippo Bruno sta architettando in una serie di “lezioni” che dovrebbero catturare l’attenzione degli appassionati. Che dire d’altro. Non molto, in verità. Se non che fare un augurio di ritrovarci ancora tutti insieme, magari anche più numerosi, a festeggiare un nuovo anno di una vita associativa che dovrà essere stato capace di coinvolgere tutte le anime del gruppo, da quella “collezionistica”, a quella delle pedalate in compagnia fino a quella più ciclosportiva.
Per questo non mi resta che brindare con tutti Voi.

                       W LA BICICLETTA D’EPOCA !      W L’U.V.P. ! !
                                                                                                                                                                                        
                                                                                                                    Il Presidente

giovedì 6 ottobre 2011

VERAMENTE...EROICI !

L'EROICA

Gaiole in Chianti, 2 ottobre 2011

Mentre il Sarto si distrae, complice la splendida mattinata di sole quasi estivo, buttando l’occhio alla bancarella di      Frederick per vedere se qualcuno si decide  a comprare la sua Alcyon ad un prezzo da capogiro, Robert in maglia Svad Dondi, il Panta Punto Moda Reggio Emilia e il Generale con la nera tunica che fu di Luisin Malabrocca strizzano l’occhio al Lele che li fotografa e si dimostrano estremamente motivati a vendere cara la pelle lungo la Volpaia, micidiale salita finale della 70 chilometri.  


Poi il Sarto si ripiglia e si concentra, mentre nel frattempo entra in scena anche Fostò in maglia Automotò. Di Ghigo si sono perse le tracce, probabilmente è nascosto da qualche parte e sta rifacendo i conti della classifica del Giro d’Italia d’epoca che non tornano mai.

L’ultima foto, quella del via, per dirla col Sarto è un bel fritto misto: in primo piano una bella chioma bianca che assomiglia a quella di “Ma(rio) è chiaro!!”; il Sarto appare finalmente nella condizione psicofisica adeguata ad affrontare con lo scatto fisso, come un novello donchisciotte a pedali, il Castello di Brolio, il Generale ancora prima di partire ha perso la testa, mentre Fostò è circondato da strani personaggi, come la signorina col casco da mormone e un’improbabile citybike comprata al Todis e per non farsi mancare niente il nostro Vicepresidente è scortato dal meccanico personale (c’è chi c’ha il personal trainer, lui ha il “biciclista” domestico) con tanto di grembiule (mentre il Lele fotografo, rosica).


Gli altri si commentano da soli: alla faccia dell’Eroica con sole bici e abbigliamento d’epoca. C’erano quasi trenta gradi e uno dei due parte con la mantellina, l’altro coi manicotti (che eroi, Georget al loro confronto era un dilettante!!). Che dire poi della bella figliola che s’intuisce dietro la coppola del Sarto, a testa nuda e spalle pure, pronta più per Forte dei Marmi che per le gobbe di Vagliagli. Mah? Ma la cosa più sorprendente è la signora sulla porta con i panni appena ritirati dallo stenditoio che parla con la vicina. Della serie: a me dell’Eroica m’importa ‘na sega!

TANTI GLI UVIPINI PRESENTI A GAIOLE

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venerdì 30 settembre 2011

L'UVP ALLA PRIMA "OTTAVIO BOTTECCHIA"

Lassù, in cima alla rampa del Calvario a San Martino di Colle Umberto da dove si scruta l’Alta Marca Trevigiana e i suoi infiniti vigneti di Prosecco, c’è un piccolo cimitero dov’è sepolto da ottantaquattro anni un grande italiano, Ottavio Bottecchia. Il leggendario Botescià, primo connazionale a dominare, e per ben due volte di seguito, il Tour de France. Nel 1924 e nel 1925. Da lassù o dal cielo, ovunque si trovi ora, chissà cosa deve aver pensato colui che prima di divenire un campione fu murér e carioto, ossia muratore e carrettiere, di un plotone di 150 ciclisti che, rispolverate maglie e bici d’epoca hanno dato vita alla prima edizione di una pedalata storica dedicata proprio a lui: “La Ottavio Bottecchia”, con partenza ed arrivo a Vittorio Veneto alla quale hanno preso parte alcuni dei nostri: il presidente Paolo Borelli, il vice Fausto Delmonte, il consigliere Alberto Boschi e i soci Maurizio Caggiati e Francesco Alongi. Tutti presenti in Piazza Minucci, con lo sfondo teatrale della Loggia dei Grani, nel cuore storico della splendida città celebre per la vittoriosa battaglia che di fatto concluse la Prima Guerra Mondiale. Alle nove in punto il via ai due percorsi “eroici”, quello da sessanta chilometri e quello da centoquindici. In testa la gloriosa staffetta dei bersaglieri in bicicletta che ha scortato i velocipedisti fino alle porte di Vittorio Veneto. Poi l’immersione nella splendida campagna che conduce dalla provincia veneta a quella friulana di Pordenone, che fu una sorta di terra d’adozione per il due volte maglia gialla Bottecchia.  Incredibile, ma vero, tantissime delle strade bianche che il vincitore della Grande Boucle doveva aver percorso quando si allenava, sono miracolosamente sopravvissute. Chilometri e chilometri di candida ghiaia e polvere finissima, quasi un balsamo per gli eroici più incalliti, si dipanano ancora tra vigneti, pascoli e campi di granturco appena spannocchiato. E via tutti insieme verso Caneva per raggiungere il primo ristoro, collocato proprio davanti al Museo del Ciclismo “Toni Pessot”. Da qui, i due percorsi si dividono. Il corto ha fatto ritorno a Vittorio Veneto, mentre il lungo è proseguito nell’alta pianura friulana verso Polcenigo. Un drappello di coraggiosi che comprendeva tutti i nostri oltre ad alcuni appassionati francesi, pronto ad affrontare una serie impressionante di tratti privi di asfaltatura, è ripartito con in testa, molto ammirati, gli uomini in maglia Automoto (Fausto e Alberto in primis), la marca transalpina di biciclette con la quale Bottecchia conquistò i suoi due Tour.
La cittadina di Polcenigo, collocata a metà del tracciato, ha accolto calorosamente i ciclisti offrendo loro un sontuoso ristoro a base di formaggi e salumi locali. Sulla via del ritorno, lo stesso sostenuto dal percorso corto, splendidi paesaggi pedemontani e strade bianche a non finire per un totale superiore all’ottanta percento complessivo. Indimenticabile l’ascesa al menzionato Calvario e commoventevisita alla tomba del campione. Piacevole e rifocillante l’ultimo ristoro presso l’Azienda Agricola Vignarosa di Colle Umberto dove è stata servita la tradizionale polenta bianca fritta ricoperta di ottimo formaggio di malga, innaffiata da abbondanti calici di Prosecco doc della casa. Trionfale l’arrivo a Vittorio Veneto tra due ali di folla che, dopo essersi gustata, ahinoi, la vittoria mondiale di Cavendish, ha pazientemente atteso l’arrivo dei protagonisti ai quali, nessuno escluso, è stato tributato un applauso e un saluto, persino da campioni del passato quali un cinque volte Campione del mondo di ciclocross come il vittoriese Renato Longo e Vittorio Seghezzi, indimenticato coequipier di Gino Bartali e Fausto Coppi. Al termine ricche premiazioni per tutti i partecipanti, mentre da là in alto la maschera di fatica che accompagnava sempre lo sguardo del campione, forse per una volta si sarà trasformata in un sorriso

mercoledì 15 giugno 2011

LA PICCOLA EROICA DELLE VALLI PARMENSI


Grande novità alla Gran Fondo delle Valli Parmensi 2011: dalla collaborazione tra Filippelli-Vecchia Parma, Unione Velocipedistica Parmense e Udace nasce la “Piccola Eroica delle Valli Parmensi”, un percorso per amanti delle bici d’epoca che si aggiunge a quelli della cronometro, della granfondo, della cicloturistica e ad un’esposizione di bici storiche per una straordinaria due giorni di ciclismo, sabato 25 e domenica 26 giugno. Se venire alla “Valli Parmensi” è già vivere una splendida giornata, grazie all’ospitalità delle terre parmensi e alla professionalità organizzativa dello staff del Filippelli, partecipare o assistere ad una prova del genere, renderà davvero speciale la vostra visita. Vi aspettiamo numerosi a Langhirano il 26 giugno a partire dalle ore 7,00 presso il nuovo Centro sportivo.